Caduta tendenziale del saggio di profitto

La caduta tendenziale del saggio[1] di profitto è una formula e un concetto dell'analisi economica marxiana tratta a partire dall'analisi dell'economia politica di Adam Smith[2]. In particolare con tale concetto Karl Marx ne Il capitale identificò quel fenomeno secondo cui l'aumento progressivo degli investimenti sui macchinari e sulle materie prime trattate [C] a scapito degli investimenti sui salari [V] avrebbe prodotto come risultato tendenziale del processo produttivo un saggio di profitto sempre minore. Il carattere di semplice tendenza viene attribuito alla legge per via delle cause antagonistiche, che lo contrastano.

  1. ^ È da chiarire che per "saggio" si intende ciò che in termini moderni si chiama usualmente "tasso", ovvero un rapporto (in senso matematico, una divisione) tra grandezze quantitativamente misurabili. Nella trattazione di tale argomento, dunque, le parole "saggio" e "tasso" sono da intendersi come intercambiabili e sostituibili una all'altra, qualora da ciò ne scaturisca una migliore chiarezza espositiva e comprensione.
  2. ^ Arrighi, Giovanni (2007), Adam Smith a Pechino, Feltrinelli, Milano, p. 95.

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